Olimpia Ponno, nostra network partner e speaker per molti degli interventi live avvenuti durante la fiera virtuale il 28, 29 e 30 gennaio, ha intervistato una studentessa, ormai laureata, che ha proposto all'interno della sua tesi finale la nostra fiera virtuale GECO EXPO. "Sono orgogliosa di intervistare
Lisa Scafa, 24 anni, originaria di Caprarola (VT), che il 17 febbraio scorso si è laureata con
110 e lode all’Università di Tor Vergata in MANAGEMENT DEGLI EVENTI, BANDI, PROGETTI E RETI con un focus su
“L’industria degli eventi al tempo del Covid-19: analisi di alcuni casi di eventi ibridi e virtuali”, dedicando un capitolo a tre casi di studio, tra cui GecoExpo".
Lisa che cosa ti ha spinto a scegliere il “Corso di Laurea in progettazione e gestione dei sistemi turistici”?
Questo corso, che offre l’Università di Roma Tor Vergata, l’ho scelto mentre scrivevo la tesi di laurea triennale. Cercando materiale e informandomi per la mia ricerca dal titolo “Caprarola: storia, valorizzazione e turismo” ho capito che se volevo veramente portare un miglioramento nel mio paese di origine, Caprarola (VT) per l’appunto, dovevo specializzarmi in progettazione turistica. Da qui l’interesse per il corso e la passione che sono nati durante le lezioni.
Come è nato il titolo della tua tesi e qual è l'aspetto che nel rileggere il contenuto ti ha più colpito del mondo degli eventi al tempo del COVID-19?
Il corso di Management degli eventi è stato uno di quelli che più mi ha incuriosito ancor prima di iniziare a seguire le lezioni, così ho scelto di approfondire l’argomento sostenendo non solo l’esame obbligatorio, ma anche il modulo a scelta. Ho trovato affascinante il mondo degli eventi, la loro organizzazione e
mi sono chiesta come un settore che crea un indotto così importante nel nostro Paese si fosse modellato alla Pandemia. La tecnologia ha assistito molto quegli operatori del settore che sono stati veloci e capaci di adattarsi all’emergenza, andando incontro a un pubblico multigenerazionale, non sempre pronto al cambiamento tecnologico. Sicuramente la capacità di
sviluppare piattaforme e sistemi intuitivi semplici, ma soprattutto performanti, è a mio avviso la chiave del successo ed è ciò che più mi ha colpito.
Nella tesi e durante la discussione online citi come caso di studio la fiera virtuale sulla sostenibilità e biodiversità Geco Expo. In che modo il mercato degli eventi e della comunicazione ha risposto alla Pandemia? Che posto occupano secondo te la sostenibilità e la biodiversità, l'agenda 2030 negli eventi?
Sicuramente i migliori PCO (Professional Congress Organiser) si sono mobilitati per adattarsi alle esigenze dei clienti
trasformandosi in DCO (Digital Congress Organiser). Questo processo, avvenuto repentinamente a causa della Pandemia, richiede la necessità di sviluppare delle abilità diverse e aggiuntive. Prima tra tutte, quella di saper guidare il cliente all’interno del vasto panorama delle piattaforme digitali e virtuali, delle ampie possibilità che esso offre. L’Agenda 2030 e la sostenibilità non sono argomenti nuovi, io stessa durante le lezioni universitarie mi sono trovata ad analizzarli per una progettazione turistica. È evidente che la Pandemia non ha fatto che rafforzare la sensibilità e l’importanza nei confronti di queste tematiche.
Geco Expo è la prova che la sostenibilità e la biodiversità (presa meno in considerazione, ma allo stesso modo fondamentale per il nostro ecosistema)
rappresentano percorsi cardine, obbligati,
per lo sviluppo dell’industria degli eventi, del turismo, del business travel, per la salvaguardia dell’ambiente, delle nostre città, della nostra salute e sicurezza. Sono convinta che chi, da qui in avanti, proporrà programmi sostenibili otterrà un grosso vantaggio competitivo.
Tu apri la tua tesi con una citazione di Steven Hawking “L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento”. Che cosa significa per te cambiamento? I giovani della tua generazione si sentono accompagnati nella realtà dai più "senior" ad abbracciare il cambiamento?
Bella domanda!!!
Il cambiamento è un processo lento, che si costruisce mattoncino dopo mattoncino e ci si accorge che qualcosa è cambiato solo guardando indietro. Si deve lavorare e faticare per il cambiamento, non si ottiene dalla sera alla mattina e l’intelligenza è il solo mezzo per farlo. Dove per “intelligenza” voglio intendere: curiosità e intraprendenza. Non posso parlare a nome dei giovani della mia età, perché mi sono sempre scontrata con i miei coetanei, facendo dei ragionamenti più da adulta. Mi sento di dire che se la generazione “senior” vede in noi l’intelligenza, la curiosità e la voglia di mettersi in gioco, c’è sempre qualcuno che porge una mano. Una mano che fa avvicinare a quel muro di mattoncini difficile da costruire. Io, per mia esperienza personale, posso dire di non essermi fatta demoralizzare da chi, con più esperienza di me, non mi ha guidato quando io ero pronta a seguirlo, ma anzi ho cambiato pagina. Da soli difficilmente si impara qualcosa che sia al di fuori dei libri, a questo servono le università, le conoscenze e il saper coltivare delle relazioni.
Ti è pesato discutere la tesi a distanza piuttosto che in presenza?
A dire il vero no, perché sono abituata alle lezioni e agli esami online. Tuttavia sono grata al Comune di Caprarola (VT) che mi ha messo a disposizione una sala con maxi schermo per collegarmi a distanza con la commissione d’esame e al contempo offrendomi la possibilità di avere i miei parenti distanziati in presenza, quel calore umano che fa la differenza.
Nel suo discorso al Senato Mario Draghi ha posto l’accento sull’educazione e sulla formazione dei giovani, richiamando l’attenzione su standard qualitativi adeguati al panorama europeo, alla globalizzazione, alla trasformazione digitale, alla transizione ecologica. Cosa ne pensi e quali sono i tuoi progetti da qui a un anno? Cosa vorresti chiedere al Premier Draghi se lo incontrassi?
Intanto tra marzo e aprile dovrei iniziare un tirocinio post lauream, che mi affascina molto perché combacia perfettamente con la laurea in progettazione e gestione dei sistemi turistici. Da qui ad un anno spero che quest’esperienza mi avrà soddisfatta e formata professionalmente da poter continuare a lavorare nel mio settore. Credo che il turismo, pur essendo uno dei settori più colpiti dalla Pandemia, possa offrire delle nuove possibilità, che abbia bisogno di nuove figure professionali, che sappiano progettare e valorizzare il nostro Bel Paese. Quindi al
Premier Draghi chiederei di dare a noi, giovani laureati, la possibilità di lavorare in Italia per valorizzarla e di far ripartire il settore. Abbiamo le competenze e le capacità, ci mancano solo le opportunità di metterle in campo.
Noi ci siamo conosciute via LinkedIn. Quanto è importante per i giovani laureati e laureandi avere un profilo social professionale da saper utilizzare bene? Che tipo di messaggio vorresti lanciare al pubblico della Rete?
Indubbiamente i social sono dei potenti mezzi, sotto tutti i punti di vista e il fatto di poter avere un profilo professionale ne è la prova. Il mio è ancora in fase di costruzione, voglio imparare a gestirlo bene essendo una bella opportunità per far conoscere la propria professione e professionalità. Al pubblico della Rete vorrei dire che i social sono uno strumento con il quale è possibile condividere, comunicare e scambiare opinioni, ma mai nessun social sarà al pari di una bella chiacchierata di persona, e dopo un anno di Pandemia e restrizioni credo che vada rivalutata la genuinità delle relazioni.