GECO EXPO

Intervista ad Anna Donati di AMoDo e Kyoto Club

La mobilità sostenibile è uno dei temi “caldi” del nostro tempo e anche uno degli argomenti che saranno più dibattuti a GECO, la prima grande fiera online dedicata alla sostenibilità. Proprio i trasporti e gli spostamenti, infatti, sono fra le attività umane più inquinanti e la ricerca, negli ultimi anni, ha permesso lo sviluppo di alternative sostenibili ai mezzi tradizionali, soprattutto per quanto riguarda la mobilità urbana. Oggi ne parliamo con Anna Donati, portavoce di due dei nostri partner istituzionali: AMoDo (Alleanza per la Mobilità Dolce) e di Kyoto Club (organizzazione no profit dedicata alla sensibilizzazione sui temi dell’efficienza energetica e delle energie alternative).

Il panorama della mobilità è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Quali altri grandi cambiamenti possiamo aspettarci nel prossimo futuro?

Negli ultimi anni si sono intravisti dei cambiamenti nel campo della mobilità anche in Italia, ma resta un settore dal peso ambientale e sociale negativo: inquinamento dell’aria, 26% di emissioni di gas serra nei trasporti, mortalità ed incidentalità stradale, congestione, spazio pubblico in città negato a bambini, pedoni, ciclisti ed anziani. Il futuro è legato alla crescita dei servizi del trasporto su ferro, tram e autobus, all’aumento di pedoni e ciclisti, alla diffusione della sharing mobility e della riqualificazione degli spazi pubblici da vivere. C’è una sfida fondamentale che attende tutto il settore: nel 2030 secondo il Green Deal Europeo, dovremo aver ridotto del 55% le emissioni di C02 ed nell 2050 dovremo raggiungere la neutralità climatica ad emissioni zero. Una sfida davvero impegnativa che ha bisogno azioni coerenti ed immediate per essere vinta.  

Quali sono le innovazioni più interessanti in questo settore?

Direi che le innovazioni più interessanti e promettenti per il futuro del settore sono quattro: la rivoluzione elettrica, la sharing mobility e servizi MaaS (Mobility as a Service), l’auto a guida autonoma e infine la voglia di camminare, pedalare ed usare il monopattino dei cittadini. Partendo dalla prima, la rivoluzione elettrica dovrà coinvolgere l’auto privata, il trasporto pubblico, i motoveicoli e la bicicletta a pedalata assistita, perché è essenziale giungere alla decarbonizzazione dei trasporti. La seconda, la Sharing Mobility insieme ai servizi MaaS e cioè la mobilità come servizio multimodale, fa parte delle innovazioni che si stanno avviando: in concreto significa acquistare servizi di mobilità (anziché veicoli) in modo flessibile sulla base delle nostre esigenze ed in modo facile, tramite App e pagamenti online. La terza rivoluzione arriverà con l’automobile ed i veicoli a guida autonoma, che dovranno essere connessi, elettrici ed in sharing, in modo da innovare i servizi di trasporto da offrire ai cittadini. L’ultima voce, che riguarda la crescita di pedoni, ciclisti e micromobilità, ha una valenza fondamentale per le città e per il turismo nella natura e nel paesaggio italiano. Sono spostamenti a zero impatto ambientale che hanno bisogno di infrastrutture leggere a costi bassi e che vengano realizzate rapidamente. La mobilità attiva rigenera le città, aumenta il benessere e la salute delle persone e consente un’esperienza turistica molto personale ed intensa. [caption id="attachment_5866" align="alignnone" width="1024"] La tavola rotonda a cui parteciperà come Speaker Anna Donati. Clicca per scoprire di più.[/caption]

Che cosa si intende per “mobilità dolce”?

Con mobilità dolce indichiamo l’insieme degli spostamenti a piedi e in bicicletta, insieme al viaggio lento sulle ferrovie locali e treni turistici per il tempo libero. Di recente anche il ferrociclo (pedalare sui binari come avviene in Francia) e la micromobilità urbana su monopattini, elettrici e non, si sono aggiunti all’universo della mobilità dolce. Rappresenta quindi il complesso di spostamenti slow a zero impatto ambientale, con reti dedicate che sono il frutto sia del recupero del patrimonio esistente e sia di nuove reti realizzate di recente. È chiaro che gli spostamenti lenti in città sono un modo molto efficiente di muoversi, direi anche molto più velocemente rispetto all’uso dell’automobile. Nel campo dello slow tourism sono un’esperienza di viaggio a zero emissioni nella bellezza e nel paesaggio, che promuove il turismo sostenibile, i piccoli borghi e le aree interne dell'Italia.   Partecipa a GECO Expo

Quali sono gli obiettivi che l’Italia dovrebbe porsi, a livello infrastrutturale, nell’ottica di un vero percorso di sostenibilità?

Il nostro Paese dovrebbe attuare quanto ha già deciso sul piano normativo e che ancora non viene attuato. Per la mobilità in bicicletta abbiamo la legge 2/2018, i bikeplan delle città con in programma nuovi percorsi ciclabili, un piano nazionale con 10 grandi ciclovie turistiche per circa 6.000 chilometri di rete: dobbiamo solo mettere le risorse e attuare rapidamente quanto abbiamo deciso sulla carta. Per i cammini c’è un fiorire di percorsi ed esperienze sia a livello regionale che nazionale, c’è un Atlante dei Cammini realizzato dal MiBACT quattro anni fa che ha molti limiti e che deve essere aggiornato e reso molto più efficace verso il viaggiatore. Per le ferrovie turistiche c’è la legge 128 del 2017 che prevede 18 bellissime linee turistiche dal nord al sud del paese, che ha bisogno di essere attuata rapidamente con una forte sinergia tra Ministero, FS, le società regionali e le associazioni di volontari. Qui servono risorse per investire sulla riapertura di tutte le linee ed un calendario di treni turistici per promuovere viaggi e turismo locale in luoghi meravigliosi.  

Perché hai deciso di supportare GECO?

Abbiamo deciso come Alleanza Mobilità Dolce di supportare la fiera virtuale GECO perché i temi che vengono approfonditi sono gli stessi delle associazioni della nostra rete: sostenibilità ambientale, mobilità dolce e turismo esperienziale e quindi diviene un'occasione interessante di confronto e apprendimento. Inoltre, in tempi di pandemia la crisi del turismo è molto preoccupante, ma è necessario guardare avanti, anche con idee nuove; adesso è il momento di lavorare perché una volta che avremo superato la pandemia potremo tornare a viaggiare ed avere tante opportunità di turismo slow.

Published on 21-01-2021

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