La coscienza del viaggiatore consapevole, in questo momento storico, è divisa fra preoccupazioni che sembrano incompatibili. Da un lato bisogna preoccuparsi prima di tutto della sicurezza, garantendo quindi il distanziamento sociale e l’igiene, utilizzando mascherine e gel disinfettanti e limitando i contatti interpersonali. Questo non vuol dire, tuttavia, che sia possibile ignorare tutte le considerazioni relative alla sostenibilità. Il problema è che questi due ambiti sembrano irrimediabilmente in contrasto l’uno con l’altro. Come facciamo a viaggiare in modo sostenibile, se ogni volta che ci spostiamo in uno spazio pubblico dobbiamo servirci di mascherine monouso? Come può un hotel mantenere sostenibile la propria attività, se deve incrementare la quantità di detergenti utilizzata per minimizzare le possibilità di contagio? Come possiamo rendere sostenibili i trasporti, se dobbiamo ridurre il numero di persone che si spostano su ogni mezzo, aumentando di conseguenza il numero di viaggi aerei e di corse di treni e mezzi pubblici? Come si coniugano sicurezza e sostenibilità? Questa è probabilmente la sfida più importante del nostro tempo.
La risposta degli hotel: sicurezza e sostenibilità possono andare di pari passo
Gli hotel sono stati fra i primi operatori del settore a ricercare soluzioni eco-compatibili e rispettose delle nuove misure di sicurezza. Una delle misure più semplici, per coniugare sicurezza e sostenibilità, è fare caso alla
scelta dei detergenti che si utilizzano. Sul mercato, infatti, sono disponibili numerose alternative ai prodotti tradizionali, che garantiscono la medesima efficacia dal punto di vista della disinfezione e della pulizia. Anche alcune grandi catene stanno sperimentando con tecniche di pulizia ecologiche, come la tecnologia della luce ultravioletta per eliminare gli agenti patogeni e i batteri indesiderati, riducendo l’uso di tutti i detergenti.
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Mascherine, guanti e plastiche monouso: come ridurre i rifiuti senza rinunciare alla sicurezza?
Il problema dei rifiuti e delle plastiche monouso è balzato prepotentemente in primo piano, soprattutto nei paesi nei quali l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici è obbligatorio. Garantire la sicurezza sui mezzi di trasporto, per esempio, prevede imporre l’uso di dispositivi di protezione fatti di materiali non riciclabili. Ci sono poi le innumerevoli confezioni in plastica di gel disinfettanti per le mani e, in alcune professioni specifiche, i guanti in lattice o vinile. È davvero possibile, in questo caso, conciliare sicurezza e sostenibilità? Molte compagnie aeree hanno iniziato a distribuire
mascherine in tessuti tecnici lavabili, per incentivarne l’uso fra i passeggeri. Molte strutture alberghiere hanno anche iniziato a offrire gadget come
thermos e bottiglie in alluminio, per disincentivare l’uso di bottiglie d’acqua monouso.
Questo non risolve, ovviamente, il problema dell’aumento di plastica determinato dalle nuove misure di sicurezza, ma mira a bilanciarlo, in qualche modo.
Cosa possono fare le agenzie di viaggio?
Ci sono inevitabilmente degli aspetti della nostra “nuova normalità” che difficilmente potranno essere resi davvero sostenibili. Tuttavia è possibile
incentivare esperienze di viaggio che promuovano una cultura del rispetto dell’ambiente. Per esempio, per far convivere sicurezza e sostenibilità,
è possibile promuovere escursioni a piedi o in bicicletta, all’aria aperta, soprattutto in località che abbiano percorsi naturalistici nei quali si possa garantire un’esperienza collettiva piacevole senza rinunciare all’indispensabile distanziamento sociale.